URBES RURA. Forme processi mobilità urbano rurali nell’Europa mediterranea

Responsabile: Alessandra Cioppi

Finanziamento esterno: MASAF – Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste

Parole chiave: storia del territorio, mobilità urbano rurali, beni culturali, torri costiere

Abstract

Urbes Rura, nato nell’ambito del macroprogetto “Migrazioni & Mediterraneo. L’Osservatorio Sardegna”, intende utilizzare le ricerche dei progetti Filhortis-Multihortis, ad esso associate, come elemento di connessione tra la realtà rurale e quella urbana. Il progetto racchiude in sé l’evoluzione di studi e ricerche il cui scopo è quello di approfondire l’inevitabile processo che nei secoli ha determinato l’ambivalente connessione fra città e campagna – urbes et rura –, fra la disgregazione del territorio urbano e del paesaggio rurale, fra la ruralizzazione delle città e l’urbanizzazione della campagna. Ogni forma o struttura, ogni processo, ogni flusso migratorio o mobilità verificatasi nell’area dell’Europa mediterranea, porta il segno di questi cambiamenti, rivestendo un significato onnipervasivo e identitario. Grazie al suo metodo interdisciplinare il progetto accoglie la sinergia di indagine e innovazione scientifica fra le scienze umane e sociali e le scienze cosiddette “dure”. Urbes Rura si muove tra storia, formazione e territorio, direttrici che si intrecciano con i progetti Filhortis e Multihortis e confluiscono nelle linee di ricerca: Storia delle migrazioni, Storia del territorio, Beni culturali.

Obiettivi

Gli obiettivi del progetto sono molteplici: l’approfondimento di una tipologia di orto e di piante orticole definite officinali, i “medicamenta simplex”, la cui presenza è ravvisabile in tutto il territorio della Sardegna fin dall’Alto Medioevo e oggi largamente utilizzate per la fitoterapia.

Lo studio dei beni culturali costieri dell’isola rappresentano l’altro obiettivo del progetto. Partendo dalla loro istituzione che le identifica come sistemi fortificati diffusi nell’Italia meridionale e mediterranea, per giungere alla loro valenza contemporanea di patrimonio culturale fruibile come parte integrante del territorio di appartenenza. A questo proposito il progetto intende avviare lo studio dell’isola dell’Asinara per la sua peculiarità sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista naturalistico e scientifico per la presenza di particolari erbe officinali. Si è avviato un reportage fotografico volto a raccontare la storia dell’Isola dell’Asinara, e contestualmente è in corso lo studio della storia della Conservatoria delle Coste, ente della Regione Sardegna, preposto alla salvaguardia, alla tutela e alla valorizzazione degli ecosistemi costieri e alla gestione integrata delle aree costiere di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale.

Ultimo aggiornamento

29 Maggio 2024, 12:44