Sistemi di conoscenza, politiche e pratiche per un Mediterraneo sostenibile e inclusivo 

Responsabile: Desirée A.L. Quagliarotti

Abstract

Come emerge dal Rapporto del World Economic Forum del 2023, il mondo si trova oggi ad affrontare una policrisi, ovvero una situazione in cui crisi di diversa natura, agendo simultaneamente, producono un effetto cumulativo maggiore della somma delle singole parti. Il concetto di policrisi è particolarmente evidente nella regione mediterranea che può essere considerata un microcosmo di sfide globali. La posizione geografica strategica, insieme alla complessità culturale, socio-economica, politica e ambientale, rendono il Mediterraneo un crocevia unico all’interno del quale dinamiche di diversa natura, spesso connesse tra di loro, influenzano il corso degli eventi alle diverse scale spaziali e temporali. Crisi economica, cambiamento climatico, scarsità idrica, insicurezza alimentare, transizione energetica, insieme al consolidamento di nuove variabili esplicative dei flussi migratori e dell’instabilità tra paesi e all’interno dei singoli paesi, delineano un quadro geoeconomico e geopolitico complesso che pone un’obiettiva difficoltà analitica. Da qui la necessità di sviluppare sistemi di conoscenza, approcci metodologici e prodotti della ricerca in grado di generare nuova conoscenza scientifica e di rafforzare il dialogo tra scienza, politica e società civile. Lo sviluppo di modelli interpretativi in grado di offrire quadri concettuali innovativi richiede un approccio collaborativo e inclusivo, coinvolgendo esperti da diverse discipline, istituzioni accademiche e stakeholder locali.

Obiettivi

In linea con le priorità strategiche individuate dalla Nuova Agenda europea per il Mediterraneo e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’attività di ricerca mira ad analizzare gli effetti delle dinamiche socio-economiche, politiche e ambientali nella regione mediterranea attraverso un approccio inter/transdisciplinare e un’analisi comparativa tra due rive del bacino. L’obiettivo è quello di contribuire al dibattito scientifico e accademico e suggerire indirizzi di policy basati sull’evidenza scientifica sulle sfide complesse della regione nel XXI secolo, evidenziando i fattori di rischio e di vulnerabilità delle diverse aree in uno scenario di policrisi. In particolare, la linea di ricerca vuole contribuire all’avanzamento delle conoscenze sistemiche al fine di identificare le relazioni causali, i feedback e le dinamiche che influenzano la stabilità e lo sviluppo della regione mediterranea come sistema socio-ecologico integrato. Ciò implica la creazione di strumenti analitici che possano fornire una visione olistica delle complesse dinamiche mediterranee e contribuire a individuare soluzioni efficaci e sostenibili.  

Attività

Partecipare al dibattito scientifico, promuovere il dialogo tra scienza, politica e società civile, e contribuire alla formazione e divulgazione sono le principali componenti attraverso le quali si articola l’attività di ricerca.  

A tale scopo, l’attività di ricerca si sviluppa attraverso: 

  • la costruzione di modelli teorici, risultato di una sintesi critica della letteratura esistente, della teoria e delle prospettive innovative per offrire una struttura concettuale per esplorare i fenomeni e interpretare i meccanismi sottostanti; 
  • indagini empiriche, per raccogliere dati concreti e osservabili attraverso diverse metodologie, tra cui ricerche sul campo, interviste, analisi statistiche e altri approcci che consentono la raccolta di dati empirici accurati e rappresentativi; 
  • integrazione sinergica dei quadri concettuali con l’analisi empirica al fine di attivare un ciclo iterativo di costruzione teorica e verifica empirica e contribuire a una conoscenza più completa e accurata delle dinamiche oggetto di studio; 
  • trasferimento e applicazione dei risultati, anche facilitando il dialogo tra ricercatori, responsabili delle politiche e attori della società civile, per diffondere la conoscenza, per aumentare la consapevolezza e per aiutare a garantire che le conoscenze generate siano pertinenti, applicabili e adattabili alle esigenze reali della regione mediterranea, fornendo un fondamento robusto per l’azione pratica e la formulazione di politiche;
  • attività didattica e di tutoraggio per contribuire alla formazione di nuove generazioni di ricercatori, decision-maker e professionisti, incoraggiando lo sviluppo di competenze critiche e analitiche e fornendo una base solida per affrontare le sfide future. 
Tematiche

L’analisi si focalizza sugli effetti delle attuali crisi sistemiche nel Mediterraneo, esplorando l’intreccio tra vincoli ambientali, divari socio-economici e instabilità politica anche attraverso il concetto di sicurezza nella sua accezione più ampia di hard e soft security.  Non solo circoscritta al piano strategico-militare, la sicurezza viene analizzata in termini di sicurezza umana nelle sue diverse componenti, facendo particolare riferimento a quella idrica e alimentare e considerando i divari socio-economici, la debolezza delle istituzioni, la questione migratoria, i potenziali conflitti legati al controllo delle risorse scarse, l’impatto del cambiamento climatico e le possibili strategie di mitigazione e adattamento, come fattori geopolitici in grado di condizionare in maniera sempre più evidente gli equilibri interni e le relazioni in ambito regionale.

Principali collaborazioni

Per affrontare in modo più efficace le complesse sfide della regione mediterranea nel XXI secolo, la linea di ricerca cerca di favorire le collaborazioni interdisciplinari e transdisciplinari con istituzioni di diversa natura. In particolare, il gruppo di ricerca che afferisce a questa linea collabora stabilmente con università, centri di ricerca, think tank e network di ricerca afferenti alle due rive del Mediterraneo, tra cui, i principali sono: Università “Federico II “ di Napoli; Università Parthenope di Napoli; Università Orientale di Napoli; Università LUMSA di Roma; Università Roma Tre di Roma; Università degli Studi di Salerno; Università di Catanzaro; Università di Tunisi El Manar; Euro-Mediterranean University (EMUNI); Istituto Affari Internazionali (IAI), Istituto di Studi sulla Politica Internazionale (ISPI); Institut de la Mediterranée (IeMed); The Italian Climate Change Think Tank (ECCO); Forum Euroméditerranéen des instituts de Sciences Economiques (FEMISE); Euro-Mediterranean Study Commission (EuroMeSCo).

Principali prodotti

Al fine di promuovere il dialogo e la diffusione delle conoscenze a livello sia scientifico e accademico sia pubblico e massimizzare l’impatto della ricerca, la linea si impegna a trasferire i risultati della ricerca in diversi modi. Nello specifico, attraverso: saggi in volumi collettanei; articoli e special issue su riviste nazionali e internazionali; collane editoriali (EPhESO: Euromediterranean Phenomena. An Economic and Social Observatory; ISMed Policy Brief Series); convegni, seminari e Festival della scienza; progetti di ricerca; Summer School (Eu-Med Climate con Roma Tre).

Ultimo aggiornamento

20 Novembre 2023, 12:25