Un tema centrale di cui l'Istituto di Studi sul Mediterraneo si occupa riguarda l’analisi dei rapporti economici e commerciali tra i paesi della sponda settentrionale e quelli della riva sud del Mediterraneo Il lungo processo di divergenza economica tra i paesi delle due sponde sembra essersi arrestato nel corso dell’ultimo decennio ma solo grazie al forte indebolimento del ritmo di crescita delle economie del nord, mentre la maggiore vivacità delle economie emergenti della sponda meridionale appare, in molti casi, insufficiente per colmare il gap. Una maggiore integrazione tra i sistemi produttivi su entrambe le sponde del Bacino potrebbe favorire un’accelerazione del processo di convergenza.

Il Rapporto sulle economie del Mediterraneo, curato dall'ISSM prima ed ora dall'ISMed, edito dal il Mulino, viene pubblicato ogni anno dai ricercatori dell'Istituto e da numerosi esperti del settore che ogni anno collaborano alle ricerche in corso.

Per quanto gli elementi quantitativi di conoscenza sulle economie del Mediterraneo non manchino, si avverte l'esigenza di rendere i dati dei diversi paesi comparabili in modo da fornire una base statistica attendibile a chi faccia ricerca sul mondo mediterraneo. Solo grazie a questa base di conoscenza statistica diventa possibile la valutazione di temi come quelli delle forme di coesione socio-economica, delle politiche economiche, delle politiche d'integrazione e dell'evoluzione istituzionale.

Una documentazione statistica più ampia di quella fornita nel Rapporto annuale è disponibile nel sito dell'Istituto nel Database Economie Mediterranee. Uno dei compiti delle ricerche in corso nell'istituto è, inoltre, quello di elaborare per il passato serie dei maggiori indicatori economici quali il movimento demografico, il prodotto aggregato, il prodotto pro capite, la struttura del prodotto e dell'occupazione.