Global Environment

La rivista semestrale Global Environment, fondata nel 2008 come rivista di storia transdisciplinare, funge da ponte tra le ricerche e gli studi di storia ambientale esistenti in tutto il mondo, con un’attenzione non esclusiva al periodo moderno e contemporaneo. Il nostro obiettivo è comprendere i processi attraverso i quali gli attuali problemi ambientali hanno preso forma. Inoltre, intendiamo offrire ampio spazio a testi e riflessioni sull’attualità. Il nostro intento è quello di stimolare e raccogliere studi e ricerche che, pur con approcci e temi diversi, condividano una concezione dell’ambiente come prospettiva da cui guardare ai problemi del mondo e della sua storia, allo sviluppo economico, ai rapporti sociali e produttivi, alle relazioni tra i popoli.
La rivista è promossa e organizzata dall’Istituto di Studi Mediterranei (ISMed) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Napoli e dal Dipartimento di Scienze Tecnologiche, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze. Uno dei tre numeri all’anno è prodotto dal Rachel Carson Center, un centro di ricerca internazionale dedicato allo studio dell’ambiente e della società da un’ampia gamma di discipline e prospettive internazionali. L’editore del Global Environment è The White Horse Press, un’azienda familiare indipendente fondata nel 1991 con un’esperienza trentennale nella gestione e nell’adattamento ai sistemi e agli standard richiesti dall’editoria scientifica.
La rivista si avvale di un autorevole comitato editoriale composto da professori e ricercatori provenienti dai cinque continenti. Oltre alla parte monografica di articoli di ricerca, comprende anche altre sezioni come Biblioteca, Intervista, Intorno al mondo, Politica, Tavola rotonda, Dialoghi e Storiografie, che offrono spazi per sviluppare temi rilevanti nel dibattito pubblico o per discussioni culturali e teoriche. Nei lunghi anni di vita della rivista, molti argomenti sono stati affrontati nelle raccolte tematiche di articoli di ricerca. Per citarne solo alcuni: ‘Ambiente e memoria’, ‘Mediterraneo e mediterranei’, ‘Piccole isole e rischi naturali’, ‘Campagna e città’, ‘Questioni ambientali nei Paesi socialisti e post-socialisti’, ‘Rifiuti come risorsa’, ‘Proprietà privata e disastri naturali’.
La rivista incoraggia l’emergere di punti di vista spazialmente e culturalmente diversi. Mira a sostituire la nozione di “gerarchia” con quelle di “relazione” e “scambio” – tra continenti, Stati, regioni, città, aree centrali e aree periferiche – nella costruzione e distruzione (perché lo scambio può anche comportare danni e degrado) di ambienti ed ecosistemi. La storia ambientale globale non può limitarsi a guardare come il modello occidentale si sia affermato nei Paesi del Sud del mondo, ma deve anche studiare come questo modello si sia fuso con le esperienze locali. Si tratta di una conoscenza che può essere raggiunta solo attraverso la comunicazione globale. Dobbiamo trasporre a livello scientifico la grande fusione di culture che si sta verificando da tempo come risultato della globalizzazione nelle sue varie forme.
Per questo motivo, l’obiettivo della nostra rivista non può essere solo quello di analizzare l’aspetto globale o transnazionale dei processi storici. Dobbiamo dare voce e spazio alle esperienze storiche delle regioni più remote del pianeta, considerandole come entità autonome e indipendenti.
Per raggiungere questi obiettivi, ci sforziamo di fornire un mezzo di comunicazione e discussione tra studiosi di aree culturalmente e spazialmente distanti, cercando di evidenziare la relazione tra fenomeni globali e fattori locali. I casi di studio non solo ci aiutano a comprendere i processi su piccola scala che non si riflettono nella ricerca su scala globale, ma permettono anche di capire meglio i cambiamenti e gli adattamenti a livello biologico e antropico. La scala regionale ci aiuta a evitare l’eccessivo affidamento a paradigmi interpretativi generalizzanti, che oggi influenzano non solo la ricerca, ma anche il dibattito politico sul cambiamento globale. Inoltre, ci aiuta ad adattare alle condizioni locali politiche ambientali che altrimenti sarebbero destinate al fallimento.
I contenuti di GE fino al 2013 sono a libero accesso sul sito web della rivista e tramite IngentaConnect.
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